Intendo, sono strani, tutti molto simili, non c'è scritto veramente qualcosa, si qualche nome una piccola stella, alcuni sono cancellati... Forse, azzardo, forse solo le unghie.
Da quando ci sono andata non faccio altro che pensarci. Anche se l'aspetto del campo, se devo essere sincera, non mi emanava la tristezza dovuta, forse ho visto troppe mostre, mi sembrava ed è un museo.
Troppo pulito, troppo silenzioso.
Pensare che qualche bambino ci ha scritto il suo nome con il pennarello, pensare che la gente rideva perchè non sentiva.
Solo il legno e le mura hanno memoria in quel posto.
La verità è sempre più sincera, più sorprendente. Non ha morale o giudizio, contiene molte più cose, che forse in quel momento non riusciamo a capire, ma che percepiamo. Dicevi: è un museo. Loro vorrebbero, invece no.
14 commenti:
Is this design?
In name of...
Yes, in name of all. Con che mezzi è stato realizzato?
con le unghie o con dei sassi.
E' una foto scattata ad auschwitz.
In una specie di reparto delle torture.
si ok ma secondo te cosa hanno utilizzato per fare quei segni.
Non la capisco.
Un'altra risposta potrebbe essere voglia di esistere,
di testimoniare.
Ma questo è il fine non il mezzo.
cosa intende?
Secondo te, cosa hanno utilizzato per fare quei segni? chiodi, chiavi, monete...
Intendo, sono strani, tutti molto simili, non c'è scritto veramente qualcosa, si qualche nome una piccola stella, alcuni sono cancellati... Forse, azzardo, forse solo le unghie.
io credo unghie, al massimo pietroline trovate li per terra, non penso potessero avere qualcosa in mano in quel posto, gli avrebbero ammazzati.
Già, lo penso anch'io, e questo, credo, rende l'immagine cosi muta, così urlata. This the end.
Da quando ci sono andata non faccio altro che pensarci.
Anche se l'aspetto del campo, se devo essere sincera, non mi emanava la tristezza dovuta, forse ho visto troppe mostre, mi sembrava ed è un museo.
Troppo pulito, troppo silenzioso.
Pensare che qualche bambino ci ha scritto il suo nome con il pennarello,
pensare che la gente rideva perchè non sentiva.
Solo il legno e le mura hanno memoria in quel posto.
Beh, ad essere sincero, non mi dispiace che c'è ancora un bambino, che scrive il suo nome, su quel muro.
forse era quello che dovevi fotografare.
Si. Mi faceva rabbia,
senza pensarci troppo non l'ho fatto.
La verità è sempre più sincera, più sorprendente. Non ha morale o giudizio, contiene molte più cose, che forse in quel momento non riusciamo a capire, ma che percepiamo. Dicevi: è un museo. Loro vorrebbero, invece no.
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