Does Blue Planet needs Umans?

Eccolo

Per fare un esempio



Ma non riesco a trovare proprio quello che fa al caso tuo.

Questo video è fatto da degli studenti: come te.

water planet

expo': is it paradise?

ADAMO, EVA ...E L'EDEN?

Cre_aZIONE
«Ci sia la luce!»

"ci siano luci nel firmamento del cielo"

«Date vita ad altri uomini e popola­te la terra; sottomettete a voi la ter­ra e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni esse­re vivente che popola la terra». Dio aggiunse: «Ecco, vi do anche tutte le piante che crescono sulla terra e ogni albero da frutto, perché vi servano da cibo. A tutti gli animali della terra e agli uccelli del cielo, io do come cibo ogni erba verde».

«Potete mangiare tutti i frutti degli alberi del giardino. Ma in mezzo al giardino c'è un al­bero speciale, l'albero della cono­scenza del bene e del male: dei suoi frutti non dovete mangiare, altrimenti morirete».

«Non potete più stare qui nel giardino. Andrete fuori e vi guadagnerete da mangiare con la fatica del lavoro».

Pillar of Silence



Francis Kuipers–http://franciskuipers.com/
"Perhaps the most sought after human condition is peace and quiet."

Il Futuro, Naturalmente.



-FOSSILI+RINNOVABILI-CONTENITORI+CONTENUTI-CO2+H2O-BOSONI+NEURONI
-PROFITTO+RICCHEZZA-DISEGUAGLIANZE+SOLIDARIETA' -MEZZI+INTERI-FILI+RETI-PAROLE+SENSI-LETTI+SOGNI
-TAVOLI+SEDIE-TRAFFICI+VIAGGI-RUMORE+ECO-IN POTENZA+ATTI
-CUCCHIAI+ZUPPA...

Non insegnate.

Destra/Sinistra

ENERGIA - E=X.P°

E=energia
X=incognita
P=persona
°=universo

Design is a handmade pipe?

La moltiplicazione dei segni, il bombardamento dei messaggi cui siamo sottoposti e il continuo aumento del livello del “segnale” emesso, caratterizzato anche dall’ossessiva ricerca dell’originalità, sono una vera e propria forma di inquinamento con una significativa influenza sui linguaggi, le forme e in definitiva, sui contenuti.

L’integrazione e la diffusione dei mezzi di comunicazione, ci allontana dall’esperienza concreta e ci porta a considerare vero solo ciò che è mediato. Attori, politici, giudici, architetti, giornalisti, assassini, tutti sappiamo che la pena per chi non partecipa all’esposizione colletiva dei media è l’inesistenza.

Non che in precedenza fosse diverso, simboli, miti e cattedrali, avevano la stessa funzione, di nuovo c’è che tutto avviene on line, in tempo reale.

Come in quella che viene definita “l’economia reale” dei prodotti e delle merci, anche la produzione delle idee, avviene con gli stessi ritmi e le stesse finalità. In realtà le due cose coincidono, il prodotto è sempre più il messaggio.

La definitiva realizzazione della creatività di massa ha portato alla proliferazione dei messaggi, a un consumo inconsapevole, un fast food di forme e contenuti con le caratteristiche di una discarica planetaria.

Diventa vitale tentare una specie di rifondazione del linguaggio, basato su un processo a togliere, che definirei “ecologia della comunicazione”. Operare una scelta radicale per approdare ad una sorta di “astrazione condivisibile” che promuova una “strategia creativa dell’ordine”.