Auschwitz [1940-1945]



Arbeit macht frei
Il lavoro rende liberi

14 commenti:

Lucia Lamacchia ha detto...

Is this design?
In name of...

EgoNemoSum ha detto...

Yes, in name of all. Con che mezzi è stato realizzato?

Lucia Lamacchia ha detto...

con le unghie o con dei sassi.

E' una foto scattata ad auschwitz.
In una specie di reparto delle torture.

EgoNemoSum ha detto...

si ok ma secondo te cosa hanno utilizzato per fare quei segni.

Lucia Lamacchia ha detto...

Non la capisco.

Un'altra risposta potrebbe essere voglia di esistere,
di testimoniare.

Ma questo è il fine non il mezzo.

cosa intende?

EgoNemoSum ha detto...

Secondo te, cosa hanno utilizzato per fare quei segni? chiodi, chiavi, monete...

EgoNemoSum ha detto...

Intendo, sono strani, tutti molto simili, non c'è scritto veramente qualcosa, si qualche nome una piccola stella, alcuni sono cancellati... Forse, azzardo, forse solo le unghie.

Lucia Lamacchia ha detto...

io credo unghie, al massimo pietroline trovate li per terra, non penso potessero avere qualcosa in mano in quel posto, gli avrebbero ammazzati.

EgoNemoSum ha detto...

Già, lo penso anch'io, e questo, credo, rende l'immagine cosi muta, così urlata. This the end.

Lucia Lamacchia ha detto...

Da quando ci sono andata non faccio altro che pensarci.
Anche se l'aspetto del campo, se devo essere sincera, non mi emanava la tristezza dovuta, forse ho visto troppe mostre, mi sembrava ed è un museo.

Troppo pulito, troppo silenzioso.

Pensare che qualche bambino ci ha scritto il suo nome con il pennarello,
pensare che la gente rideva perchè non sentiva.

Solo il legno e le mura hanno memoria in quel posto.

EgoNemoSum ha detto...

Beh, ad essere sincero, non mi dispiace che c'è ancora un bambino, che scrive il suo nome, su quel muro.

EgoNemoSum ha detto...

forse era quello che dovevi fotografare.

Lucia Lamacchia ha detto...

Si. Mi faceva rabbia,
senza pensarci troppo non l'ho fatto.

EgoNemoSum ha detto...

La verità è sempre più sincera, più sorprendente. Non ha morale o giudizio, contiene molte più cose, che forse in quel momento non riusciamo a capire, ma che percepiamo. Dicevi: è un museo. Loro vorrebbero, invece no.