Per fare un esempio
Ma non riesco a trovare proprio quello che fa al caso tuo.
Questo video è fatto da degli studenti: come te.
ADAMO, EVA ...E L'EDEN?
Cre_aZIONE
«Ci sia la luce!»
"ci siano luci nel firmamento del cielo"
«Date vita ad altri uomini e popolate la terra; sottomettete a voi la terra e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che popola la terra». Dio aggiunse: «Ecco, vi do anche tutte le piante che crescono sulla terra e ogni albero da frutto, perché vi servano da cibo. A tutti gli animali della terra e agli uccelli del cielo, io do come cibo ogni erba verde».
«Potete mangiare tutti i frutti degli alberi del giardino. Ma in mezzo al giardino c'è un albero speciale, l'albero della conoscenza del bene e del male: dei suoi frutti non dovete mangiare, altrimenti morirete».
«Non potete più stare qui nel giardino. Andrete fuori e vi guadagnerete da mangiare con la fatica del lavoro».
«Ci sia la luce!»
"ci siano luci nel firmamento del cielo"
«Date vita ad altri uomini e popolate la terra; sottomettete a voi la terra e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che popola la terra». Dio aggiunse: «Ecco, vi do anche tutte le piante che crescono sulla terra e ogni albero da frutto, perché vi servano da cibo. A tutti gli animali della terra e agli uccelli del cielo, io do come cibo ogni erba verde».
«Potete mangiare tutti i frutti degli alberi del giardino. Ma in mezzo al giardino c'è un albero speciale, l'albero della conoscenza del bene e del male: dei suoi frutti non dovete mangiare, altrimenti morirete».
«Non potete più stare qui nel giardino. Andrete fuori e vi guadagnerete da mangiare con la fatica del lavoro».
Pillar of Silence
Il Futuro, Naturalmente.
Design is a handmade pipe?
La moltiplicazione dei segni, il bombardamento dei messaggi cui siamo sottoposti e il continuo aumento del livello del “segnale” emesso, caratterizzato anche dall’ossessiva ricerca dell’originalità, sono una vera e propria forma di inquinamento con una significativa influenza sui linguaggi, le forme e in definitiva, sui contenuti.
L’integrazione e la diffusione dei mezzi di comunicazione, ci allontana dall’esperienza concreta e ci porta a considerare vero solo ciò che è mediato. Attori, politici, giudici, architetti, giornalisti, assassini, tutti sappiamo che la pena per chi non partecipa all’esposizione colletiva dei media è l’inesistenza.
Non che in precedenza fosse diverso, simboli, miti e cattedrali, avevano la stessa funzione, di nuovo c’è che tutto avviene on line, in tempo reale.
Come in quella che viene definita “l’economia reale” dei prodotti e delle merci, anche la produzione delle idee, avviene con gli stessi ritmi e le stesse finalità. In realtà le due cose coincidono, il prodotto è sempre più il messaggio.
La definitiva realizzazione della creatività di massa ha portato alla proliferazione dei messaggi, a un consumo inconsapevole, un fast food di forme e contenuti con le caratteristiche di una discarica planetaria.
Diventa vitale tentare una specie di rifondazione del linguaggio, basato su un processo a togliere, che definirei “ecologia della comunicazione”. Operare una scelta radicale per approdare ad una sorta di “astrazione condivisibile” che promuova una “strategia creativa dell’ordine”.
L’integrazione e la diffusione dei mezzi di comunicazione, ci allontana dall’esperienza concreta e ci porta a considerare vero solo ciò che è mediato. Attori, politici, giudici, architetti, giornalisti, assassini, tutti sappiamo che la pena per chi non partecipa all’esposizione colletiva dei media è l’inesistenza.
Non che in precedenza fosse diverso, simboli, miti e cattedrali, avevano la stessa funzione, di nuovo c’è che tutto avviene on line, in tempo reale.
Come in quella che viene definita “l’economia reale” dei prodotti e delle merci, anche la produzione delle idee, avviene con gli stessi ritmi e le stesse finalità. In realtà le due cose coincidono, il prodotto è sempre più il messaggio.
La definitiva realizzazione della creatività di massa ha portato alla proliferazione dei messaggi, a un consumo inconsapevole, un fast food di forme e contenuti con le caratteristiche di una discarica planetaria.
Diventa vitale tentare una specie di rifondazione del linguaggio, basato su un processo a togliere, che definirei “ecologia della comunicazione”. Operare una scelta radicale per approdare ad una sorta di “astrazione condivisibile” che promuova una “strategia creativa dell’ordine”.
Iscriviti a:
Post (Atom)